App Store: ancora un posto per piccoli dev? [Speciale iPhoneItalia]

L’App Store è senza dubbio la forma più conosciuta del “Digital Delivering”, cioè quel mercato in cui a pagamento è possibile scaricare qualsiasi programma. La sua popolarità non sarebbe tale se non grazie ai piccoli sviluppatori che abbracciarono subito l’idea dello Store online di Apple, ma c’è ancora posto per loro?

L’immagine che abbiamo voluto proporvi spiega in parte ciò che vogliamo indicare, e “denunciare” con questo articolo: App store è ancora posto per i piccoli dev, o è riservato solo alle grandi software house?

Sicuramente non tutti lo ricorderanno, ma all’inizio, se non fosse stato per i piccoli dev che rilasciavano le loro applicazioni, l’App Store non avrebbe fatto “gola” alle grandi software house (vedi Gameloft, EA, Chillingo ecc.) .

Nei primi mesi, le software house non crearono abbastanza problemi ai piccoli dev, in quanto non venivano effettuati i porting di giochi che nel frattempo diventavano famosi su console.Il problema però scaturì da tutt’altra fonte: le aziende, cominciarono, oltre ad effettuare il porting di giochi (come Assassin’s Creed, Grand Theft Auto, Call Of Duty ) , a creare veri e propri “mostri“, come N.O.V.A.Hero of Sparta , o i famosissimi Angry Birds e Cut the Rope.

Una buona parte di utenti, vedendo queste applicazioni prodotte dalle grandi S.H., preferisce effettuare la propria “spesa” su queste app (che in genere parte da 0.79€ per arrivare fino a 8€) , piuttosto che spenderli su software minori.

E’ proprio qui che inizia “l’isolamento” dei piccoli sviluppatori: le loro applicazioni, in quanto non molto spesso riescono a vedere la top 200 di iTunes, possono sopravvivere solo per “sentito dire” o per “passaparola“, o tramite svariate pubblicità attraverso vari blog; in ogni caso, fortunatamente,  riescono comunque a vendere le loro app.

Ad aggravare la già non facile situazione di questi, ci pensa il Jailbreak , che tramite un particolare programma, permette di scaricare giochi illegalmente: ne segue quindi che molti sviluppatori si vedono “crackare” il proprio lavoro, restando nella maggior parte dei casi impotenti, e senza guadagnare un soldo da quei download.

Oggigiorno, moltissimi dev stanno rendendo gratis le loro applicazione che un tempo erano a pagamento: in molti, proprio per il fatto della pirateria, sentendosi sfiduciati a continuare a lavorare per niente, ed implementando iAd, che diventa l’unica fonte del loro guadagno.

Gli sviluppatori che aderiscono al Network iAd possono facilmente incorporare una varietà di formati pubblicitari nelle loro applicazioni. Apple venderà e fornirà le pubblicità, e gli sviluppatori riceveranno lo standard di settore pari al 60 percento dei ricavi del Network iAd, che è pagato attraverso iTunes Connect.

E’ evidente quindi, che Apple, oltre a non proteggere per niente gli sviluppatori da ciò, favorisce la pratica del Jailbreak, forse per motivi economici.

Ma cosa ne pensano gli sviluppatori?

Ne abbiamo selezionati 5, ponendo la seguente domanda:

molte app di dev minori vengono regolarmente crackate: chi conosce quindi un determinato programma, le scarica da lì, oppure, chi non lo conosce, non le compra perchè le vede “inutili” o “troppo costose” (e parliamo di solo 0.79 cent o 1.59 euro), e vanno a spendere i loro soldi in app di grandi case come Gameloft, EA, Chillingo, ecc.

App store: è ancora un posto per i piccoli dev?

Riportiamo quindi le loro risposte

Andrea Mazzoni, sviluppatore di Queen: The legend, ha detto:

Secondo me i piccoli sviluppatori vengono penalizzati meno rispetto alle grandi aziende che sviluppano App per iPhone. Infatti le applicazioni craccate più frequentemente sono navigatori o giochi abbastanza complessi che non sono prodotti da piccoli team di sviluppo. App Store è un ottimo posto per gli sviluppatori “privati”, anche se un po’ di visibilità non guasterebbe. È raro che delle applicazioni poco conosciute, che spesso sono quelle sviluppate da una o due persone, vengano craccate. Non è un caso che l’ app che ho sviluppato con Beppe (@DjBeppee), nonostante l’ elevato numero di download, non sia ancora apparsa su Installous. È solo un esempio, ma penso che lo stesso valga per tutti gli altri developer italiani

Eugenio, sviluppatore di iStrongBox, ha detto:

Non è una domanda a semplice a cui rispondere però ci provo.

La mia idea di sviluppare applicazioni da portare su appstore è nata un po per gioco, nel senso che ho iniziato ad acquistare dei libri che parlavano di object-c che è il linguaggio di programmazione usato per creare un’applicazione per iphone/ipod/ipad.Col tempo ho creato delle cavolate che usavo solo io dato che non le avevo portate su appstore in quanto molto semplici e futili, anche se di app inutili è pieno.Alla fine decisi di fare qualche applicazione un po più “seria” e che potesse essere utile a più persone e quindi decisi di fare istrongbox, da ottobre è su appstore e già quello mi riempie mi gioia in quanto sono riuscito a partorire la mia prima applicazione per iphone.

Ritornando alla domanda principale, se si parte con l’idea di voler guadagnare milioni di euro con la propria applicazione beh credo che sia un tantino azzardato.Un piccolo dev non può competere con le grandi aziende di sviluppo che hanno milioni di euro da investire in pubblicità e quantaltro, a mio avviso i piccoli sviluppatori devono seguire un proprio percorso e cioè quello di farsi conoscere pian piano sui vari siti/forum dedicati al mondo apple e cercare di realizzare prodotti nuovi con idee nuove e non cloni di cloni che non servono a nessuno.

Per quanto riguarda la pirateria, come ben sappiamo esistono siti dai quali si possono scaricare le applicazioni gratis invece di pagare 0.79 centesimi o al massimo 1.59€.Quello che mi da fastidio è che uno sviluppatore impiega tanto tempo per creare un’applicazione la mette in vendita a 0.79 centesimi ed infine dopo tutti gli sforzi fatti se la ritrova craccata.Io mi chiedo, è possibile che una persona non abbia 0.79 centesimi da spendere per un’applicazione? stiamo parlando di un caffè!Se l’applicazione non ti piace una volta acquistata, puoi sempre richiedere il rimborso dicendo che non ti piace o che non è come ti aspettavi.Perché scaricare un’applicazione craccata e ledere il duro lavoro di uno sviluppatore?

William Gabriele, sviluppatore di iTools Game, ha detto:

Domanda difficile da rispondere! 😛

Comunque l’AppStore è stata una grandissima miniera d’oro in passato… molte idee NON erano ancora state sviluppate ma con il passare degli anni gli sviluppatori hanno inventato App davvero incredibili…alcune inutili ma comunque carine….
Oggi SECONDO ME l’app store NON è più una miniera d’oro e ritengo che se un giovane dev NON abbia una grande idea vincente faccia poca strada….. NON dico che non guadagni dei soldi ma NON farà il botto come negli anni passati.
Riguardo la pirateria…… Facendo riferimento all’italia purtroppo l’italiano se può “risparmiare” (RUBARE), lo fa……
Molti usano la scusa “vabbè prima la scarico e se mi piace poi la compro” PUTTANANTE penso io!!!! Io al supermercato NON apro le confezioni dei prodotti per assaggiare e POI FORSE li acquisto!!!!
Ugual discorso per coloro che scaricano dal mulo gli MP3 e poi dicono che comprano la canzone su ITUNES sono CAZZATE….. per sentire la musica ci sono i 30 secondi di iTunes e se NON bastasse c’è youtube!!!
Tornando al discorso APPSTORE è assolutamente vero che il booom lo hanno avuto i giochi con grafica 3D delle grandi software house quindi molti utenti acquistano giochi, che essendo LUNGHI e COMPLICATI da realizzare il piccolo Dev neanche si avvicina all’idea di programmare!!!! 😛
Il nuovo fronte secondo me sarà il MAC APP STORE e li che secondo me i dev devono buttarsi!! Comunque rispondendo precisamente alla domanda secondo me…..<
SI c’è ancora posto per i piccoli Dev sull’Appstore a patto di avere idee vincenti!!!! 😀

Antonio Giarrusso, sviluppatore di iMatematica, ha detto:

Da quando le grandi software house sono entrate in modo massiccio su AppStore, i piccoli developer vengono sempre più oscurati. Apple cerca di dare continuamente rilievo alle grandi app, ma con buone strategie di marketing anche i piccoli sviluppatori possono acciuffare la loro fetta di mercato! Il problema è che da una parte ci sono i colossi delle software house, e dall’altra migliaia di applicazioni create in poche ore, per lo più inutili, che affollano lo Store in cerca di successo (vedi iFart et simila). Quindi per noi, il problema più grande, è emergere dalla folla! E secondo me le strategie sono solo tre: attraverso un forte marketing, o con una qualità maggiore del prodotto rispetto ai concorrenti, oppure creando un app del tutto nuova.

Le app crackate, però, sono un discorso a parte. E’ solo una piccola minoranza, circa il 10% degli utenti iOS totali, che hanno jailbrekato i loro dispositivi, e potrebbero perciò usare app crackate. Il fallito successo di una applicazione, quindi, non si può certo imputare ai download illeciti. Per limitare questo fenomeno, poi, si possono usare varie tattiche: applicazioni gratuite con banner pubblicitari, versioni lite, in-app purchase, o codice anticrack. Ma deve essere il developer a preoccuparsi di pensare come è sviluppata e verso chi è indirizzato la sua app! Se si sviluppa un videogioco, certamente sarà indirizzato ad una fascia di utenza di età compresa tra i 14 e i 25 anni. La parte più giovane di questa utenza potrebbe non possedere una carta di credito. Il gameplay di un gioco, inoltre, non può essere compreso attraverso una descrizione o le immagini, per cui senza una versione Lite si è destinati a vedere la propria app su Installous e a sprofondare nelle ultime posizioni delle classifiche AppStore.

I fattori in gioco, insomma, sono molti, ma se un piccolo sviluppatore indipendente crea qualcosa di utile e sorprendente, di certo si farà largo nella massa su AppStore! Bisogna solo capire cosa vuole la gente…

Francesco Scaglione, sviluppatore di iAddebito, ha detto:

Allora, l’AppStore ormani è il principale negozio di applicazioni per dispositivi mobili. Per le grandi case come Gameloft, EA ecc… questi store sono delle miniere d’oro, per i piccoli svillupatori invece questa è una piccola avventura, io pubblico la mia applicazione su AppStore sapendo che non farò grandi guadagni, perché magari al contrario di Gameloft non ho un team che si occupa delle pubblicità ecc.. a volta può andare bene o a volta l’applicazione vende qualche copia e poi si ferma li. Credo che l’AppStore sia un posto anche per piccoli devloper ma naturalmente non avranno lo spazio che Apple dedicata alle grande case come banner giganti nella home, pubblicità e altro. Quindi l’AppStore è un’avventura che può riuscire o no, naturalmente per far vendere e conoscre la propria applicazione c’è bisogna di molta pubblicità, una cosa importante che aiuta a far aquistare un’applicazione a un utente sono le recensioni più recensioni positive si ha e meglio è.

Per uno svillupatore piccolo vedere che la propria applicazione viene pubblicata illegamente su questa rete è un “dramma”, perché un developer piccolo non fa più di 100 copie al mese al contrario delle grande case che ne fanno minimo 1.000 al giorno. E’ un dramma perché su Installous ci sono molti utenti e l’applicazione pirata può raggiungere oltre i 200 download al giorno quindi è una grossa perdita di soldi. Io che Apple non da voce ai piccoli svillupatori visto anche che lei guadagna il 30% su ogni copia aquistata quindi sono veramente tanti soldi, credo che Apple potrebbe ostacolare la pirateria offrendo agli svillupatori degli struementi che permetto di localizare le copie pirate e bloccarle. Credo che questo non sarà mai fatto.

E voi, utenti di iPhoneItalia: App store, è ancora un posto per i piccoli dev?


Un grazie di tutto cuore ai cinque sviluppatori che hanno accettato di risponderci

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